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Recensione : Wolfpack 44 – The Scourge

Un'opera davvero interessante e consigliata a chi non si confina tra i cliché dei generi ma è sempre alla caccia di opere originali, anche e soprattutto nel metal più estremo.

Dalle menti demoniache e morbose di Ricktor Ravensbrück (Electric Hellfire Club) e Julian Xes dei Kult Ov Azazel, nascono nel 2012 i Wolfpack 44, una macchina da guerra satanica che accoglie nei propri ingranaggi l’industrial metal ed il black più oltranzista.

Da questo abominio nasce The Scourge, un efferato esempio di musica estrema e destabilizzante, satanico e maligno, foriero di possessioni e macabri rituali insomma un armageddon sonoro scritto tra le fiamme dell’inferno.
Esoterisno e pratiche occulte, ispirato dai testi di Aleister Crowley di cui è pregno, l’album crea un alone di mistica atmosfera che non rinuncia alla sua robusta dose di malsana violenza, un rito satanico lungo quarantacinque minuti e di cui se ne esce storditi e svuotati.
I Ministry in versione black metal, o i Mayhem industrializzati, fate voi, è indubbio che The Scourge riempia di verbo luciferino i vostri padiglioni auricolari, messi a dura prova dal sound senza compromessi del duo di demoni statunitensi, sacerdoti maligni di questa morbosa messa nera.
L’atmosfera da girone infernale si accentua con qualche inserto atmosferico terrorizzante (The 18th Enochian Key) mentre a tratti i Nephilim di Zoon escono prepotentemente dai solchi di questo inferno sulla terra alzando di molto la qualità del sound (By Serpents Beguiled, To The Devil…A Daughter).
In mezzo una tempesta di suoni campionati e black metal old school a rendere terremotanti brani cattivissimi come The Black March, Rituale Romanum e la devastante e Dark Funeral oriented Iron Dream.
Non mancano ospiti di un certo spessore che valorizzano gran parte dei brani di The Scourge come Dana Duffey (Demonic Christ), Rev Thomas Thorn (Electric Hellfire Club), Lord Ahriman e Chaq Mol (Dark Funeral) e Jinx Dawson (Coven).
Un album che riempe l’atmosfera di malsana cattiveria e satanica blasfemia, un’opera davvero interessante e consigliata a chi non si confina tra i cliché dei generi, ma è sempre alla caccia di opere originali, anche e soprattutto nel metal più estremo.

TRACKLIST
1. The Wolf Is Loose
2. The Black March
3. Rituale Romanum
4. Dark Mountain
5. Chamber of Nightmares (Vi Veri Veniversum Vivus Vici)
6. The 18th Enochian Key
7. By Serpents Beguiled
8. To the Devil…a Daughter
9. Iron Dream
10. The Enemy Below

LINE-UP
Ravensbrück – Guitars, Bass, Electronics
Xes – Vocals, Guitars

WOLFPACK44 – Facebook

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