Album d’esordio per le giovanissime Worry Dolls, duo inglese formatosi a Liverpool che all’anagrafe corrisponde a Zoe Nicol e Rosie Jones.
Dalla loro biografia scappa fuori che avendo studiato da teenager presso la LIPA, scuola di musica ed arte di Liverpool patrocinata da Paul McCartney, e avendo avuto la fortuna di sottoporre al giudizio critico di Sir Paul il loro songwriting, si sono di conseguenza lanciate entusiaste nella scena folk locale, che stava prendendo sempre più piede in quella città, sino a formare il duo attuale, messo però da parte per un anno durante il quale si sono dedicate separatamente a viaggiare e a scrivere musica e testi per conto proprio.
Passato l’anno, le due ragazze hanno preso il coraggio a quattro mani edificando il proponimento di fare insieme ciò che più le piaceva fare nella vita, musica. Da allora sono passate attraverso varie esperienze live e collaborazioni importanti permettendole di confezionare due EP, frutto di duro e ossessivo lavoro nella scrittura ed esecuzione dei pezzi, made in London. Zoe ha migliorato la sua abilità per il fingerpicking sull’ukulele e il banjo, avvalendosi dell’interesse e incoraggiamento di Emily Robison (Dixie Chicks) e Winston Marshall (Mumford & Sons), Rosie ha irrobustito l’uso della chitarra ritmica e rafforzato il suo impeto alla voce, ben sposandosi con quella più tenera, di stampo irlandese, dell’amica.
L’ultima loro fatica “Go Get Gone” contiene un bel carnet di canzoni particolarmente belle e poco mainstream secondo il gusto modaiolo attuale del genere. I richiami al country, alla musica del lontano west, riescono ad attecchire sull’uditore nella sincera e verace versione stilistica offerta dal duo Dolls. Di sicura malia le tracce dell’album, mostrano piccoli monili incastonati su di una corona magica da cui nasce il mistero del tutt’altro che scontato.
Le Dolls ammantano la loro musica di seducenti riferimenti folk/bluegrass e ben stimati sorsi di liquore armonico che lisciano con amore il pelo del pop: alchimie, malinconie, arie da traditionals, vasti panorami dell’anima, istoriano alcune delle più sentite suggestioni apportate dalla perfetta sintonia del duo, nella cui componente vocale si ha l’impatto immediato; esse ci invogliano ad assaporare la materia deliziosa che si instilla nelle orecchie, permettendo il matrimonio tra cuore e testa.
Ballads per lo più, ma perdinci, pregne d’acqua di cactus da spremere nelle nostre tazze di cercatori d’oro assetati, assorti nelle vedute dilatate e vivide che si creano sorseggiando questa alternativa bevanda: immagini di fantasmi erranti giungono vicini, sono presenti. Delicatezza e pathos strutturano richiami raminghi verso terre che confinano con l’aspro ed il tortuoso, il molto polveroso sentiero di chi le cavalca, reso percorribile dalle Worry Dolls che nel fondo del terreno lasciano con maestria trasparire un fil rouge, accomunando la matrice irish ed english folk, che ci parlerà meglio dei loro vagheggiamenti carichi di fascino.
Bellissime “Passport”, pare sfidare i Sixteen Horsepower; “Bless Your Heart” una di quelle canzoni che ti prendono di petto e ti cantano del loro, pezzo elettrico magnificamente interpretato; “Don’t Waste Your Heart On Me”, belle le voci intrecciate come crini di cavallo, si corre al trotto di un violino che tocca il cuore. Praticamente sono dieci delizie attraenti, darts infuocati che inchiodano all’ascolto.
Tra gli strumenti adoperati spiccano il banjo, il violino, lo slide elettrico, il piano… e naturalmente il fantastico viscerale delle voci, marchio della ditta WD.
Una simpatica curiosità: sul loro sito spunta tra il merchandising una felice proposta, la piccola borsa contenente sei piccole “worry dolls” sopra cucite, appartenenti alla cultura guatemalteca, a cui affidare i dispiaceri che svaniranno sotto al cuscino di chi le prenderà in custodia.
TRACKLIST
1 Endless Road 3:22
2 Train’s Leaving 3:04
3 Miss You Already 3:09
4 Don’t Waste Your Heart On Me 3:05
5 She Don’t Live Here 3:46
6 Bless Your Heart 3:41
7 Light Oh Light 3:01
8 Passport 3:08
9 Things Always Work Out 3:13
10 Someday Soon 4:57
LINE-UP
Double Bass – Telisha Williams
Drums – Megan Jane
Drums, Keyboards – Neilson Hubbard
Electric Guitar – Doug Williams
Fiddle – Eamon McLoughlin
Pedal Steel Guitar, Lap Steel Guitar, Dobro, Mandolin – Kenny Hutson
Vocals, Acoustic Guitar, Harmonica, Piano – Rosie Jones
Vocals, Banjo – Zoë Nicol
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