Se Fabolous Muscles fu la sublimazione di tessiture sonore ibride di decadenza acustica e sfoghi elettrici con pulsioni digitali rabbiose, questo nuovo lavoro dei due Xiu Xiu, si può inquadrare come un’ opera di larghe vedute, di non così ovvia conseguenza, che sfiora campi poetici maggiormente improntati sul versante acustico- introverso, dove l’ elettro diviene il tramite per lo sviluppo di movimenti più introspettivi. Colpisce come la band stia trovando disinvoltura a muoversi sempre con maggior libertà, e come ormai abbia acquisito una forza descrittiva a parer mio quasi senza pari, dove i feedback della wave ’80 divengono ormai trasfigurati totalmente, resi un elemento unico che va a prender corpo nel progetto senza esasperarlo, senza caratterizzarlo in modo unicamente edonistico.Viene da chiedersi con quanto budget sia stato concepito il disco, perché nonostante la potenza intrinseca, La foret risulta comunque spontaneo e fresco come i predecessori, con una verve dichiaratamente lo-fi e di basso costo Jamie canta e sussurra, si avviluppa sulle frequenze, conduce il gioco dalla iniziale Clover in poi, senza risultare magari prevedibile come in passato.I sampler e i loop si integrano con una clinica arguzia, non invadono lo spazio, e gli organi più presenti di prima, acquistano una seminale importanza nell’ omogeneità dell’ insieme.E la compattezza finale è devastante.Sicuramente, anche se forse un po’ presto per dirlo, uno dei dieci migliori dischi del 2005.