iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Zilla – Pragmatic Evolution / Misrule

Da scoprire questa ottima band dal Brasile: gli Zilla con il loro Death metal melodico, aspettando un nuovo lavoro.

Zilla – Pragmatic Evolution / Misrule

Più che una recensione, questa è la presentazione della band brasiliana denominata Zilla, fautrice di un death metal melodico sulla scia dei conterranei Spreading Hate e, quindi, di quello nordeuropeo.

La band nasce nel 2002 ed arriva al debutto sotto forma di demo nel 2005 (“Dry Throat”), seguito nel 2008 da un secondo demo (“Demonstration Version”).
Nel 2010 i ragazzi brasiliani arrivano all’esordio con il full-lenght Pragmatic Evolution, rigorosamente autoprodotto, album che consta di undici brani di tostissimo death votato al sound scandinavo, influenzato dalle maggiori band del genere ma non solo: la band tiene ad indurire il sound, cosi che oltre ad Eucharist e Dark Tranquillity si respira aria di old school, con primi Entombed e Dismember su tutti.
Ne esce un album devastante sotto l’aspetto ritmico, impreziosito da bellissimi solos di scuola classica eseguiti del bravissimo Mark Nagash, supportato dalla buona ritmica di Bodao e dal growl cavernoso e malsano del buon Lucas, mentre la sezione ritmica composta da Wagner al basso e Victor alle pelli fa il suo dovere alla grande, permettendo alla band di girare a mille.
Neverending Violence, la title-track, la devastante Massacre e la conclusiva Outnumbered, classica song dai rimandi In Flames (era Jester Race, Whoracle) sono i brani migliori di un ottimo debutto.
Ed arriviamo al 2012 e all’uscita dell’Ep Misrule: cambio dietro alle pelli con Glauco che prende il posto di Victor, ma la band non sposta di una virgola il proprio sound e continua la sua mattanza con quindici minuti di death melodico di altissimo livello, con Misrule (la song), Deep in Slumber e la bellissima versione strumentale del già stupendo brano Outnumbered che concludeva il precedente full-length, a dimostrazione della bravura strumentale dei nostri.
L’Ep ha dalla sua anche due brani acustici, Kalten Winternacht e la conclusiva Der Nacht, praticamente un outro di circa un minuto, che conferma il buon momento di forma dei ragazzi verdeoro.
Spero d’avervi incuriosito segnalandovi questi due piccoli gioielli di metallo fuso nella pietra della montagna scandinava, ma arrivati a noi dalle splendenti spiagge del Brasile.
Appuntamento, spero, quest’ anno, per un nuovo capitolo della saga dei Zilla, nel frattempo cercateli e fate vostri questi due lavori.

Tracklist:
Pragmatic Evolution
1. Disconnection Intro
2. Neverending Violence
3. Down the Edge
4. Comfortable Pain
5. Pragmatic Evolution
6. Day to Crawl in Darkness
7. Inner Vision
8. March to the Abyss
9. Massacre
10. Nothing but Chaos
11. Outnumbered

Misrule
1. Misrule
2. Deep in Slumber
3. Kalten Winternacht [Acoustic]
4. Outnumbered [Instrumental Version]
5. Der Nacht [Acoustic]

Line-up:
Lucas-Vocals
Mark Nagash – Lead guitars
Bodao- Rhythm Guitars
Wagner – Bass
Victor – Drums
Glauco – Drums in “Misrule”

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta